FAQs

Il rendimento di una caldaia a condensazione permette di risparmiare fino al 30% sui consumi energetici. Grazie alla riduzione delle perdite di calore nei fumi e al recupero di parte del calore latente del vapore acqueo, fa registrare ridotte emissioni di anidride carbonica (CO2) e di ossidi di azoto (NOx), ciò la rende molto meno inquinante rispetto i modelli tradizionali. Va ricordato che esistono diversi modelli di caldaie a condensazione, ciascuna realizzata in modo da adattarsi alle diverse esigenze di installazione, possiamo distinguere ben 3 categorie: da interno, da esterno e da incasso.

Gli impianti di riscaldamento a bassa temperatura (impianti a pavimento, a parete e a soffitto) utilizzano una temperatura dell’acqua di circa 35/40° rispetto ai radiatori tradizionali che utilizzano una temperatura di circa 70/80°. Ciò si traduce in un minor fabbisogno energetico per riscaldare gli ambienti ed un conseguente risparmio in bolletta. Per fare in modo che questo sistema renda al massimo delle sue potenzialità è necessario abbinarlo ad una caldaia a condensazione o ad una pompa di calore.

Sì, un impianto radiante a bassa temperatura può essere utilizzato anche nella stagione estiva per raffrescare gli ambienti in abbinamento ad una pompa di calore e deumidificatore.

Un impianto solare termico cattura il calore dei raggi solari per produrre acqua calda assicurando un risparmio sui consumi di combustibile fossile fino al 60% per il riscaldamento degli ambienti e la produzione di acqua calda sanitaria (ACS). In inverno l’acqua calda prodotta dai pannelli può essere integrata al sistema di riscaldamento a bassa temperatura in modo che la caldaia si attivi solo se la richiesta di calore è superiore a quella fornita dai pannelli. Dalla primavera fino in autunno è possibile addirittura (in base alla latitudine e altitudine) riscaldare l’acqua sanitaria solo con il solare termico, sfruttando gratuitamente l’energia del sole. Infine occorre ricordare che installare un impianto solare termico concorre all’innalzamento della classe energetica dell’abitazione, aumentandone il valore di mercato.

Questo è uno degli interrogativi più frequenti. Come è noto, nella stagione invernale l’irraggiamento solare ha un’intensità e durata minore, ciò provoca un calo nella produzione dei pannelli solari. Tuttavia, i nuovi impianti hanno un elevata efficienza energetica e riescono a garantire comunque un risparmio preriscaldando l’acqua poi integrata dalla caldaia o pompa di calore.

La pompa di calore è un’alternativa ecologica al riscaldamento tradizionale, poiché utilizza fonti energetiche rinnovabili e gratuite. Si tratta di un processo semplice ma estremamente efficace: la pompa di calore estrae e utilizza il calore gratuito già presente in natura da terra, aria o acqua, per poi trasferirlo dentro casa. Per compiere questo processo energetico utilizza energia elettrica, ma risulta essere comunque molto conveniente sia da sola che integrata ad un impianto fotovoltaico, poiché la corrente impiegata è minore rispetto al calore prodotto. Infine occorre ricordare che installare un sistema di riscaldamento efficiente concorre all’innalzamento della classe energetica dell’abitazione, aumentandone il valore di mercato.

Si, si può utilizzare anche per il raffrescamento semplicemente invertendo il ciclo di funzionamento, ma solo se associata ad un impianto a bassa entalpia o split. In questo caso si tratta di una pompa di calore reversibile, che in estate trasferisce il calore interno dell’abitazione all’aria esterna. In questo modo è anche possibile fare a meno del condizionatore, avendo tutto in un solo impianto.

I termini climatizzatore e condizionatore spesso vengono utilizzati come sinonimi ma hanno un diverso significato e caratteristiche ben specifiche. Scendendo nel dettaglio, il condizionatore funziona in maniera semplice e consente di rinfrescare l’aria regolando solamente la velocità della ventola, senza poter impostare la temperatura desiderata. Il climatizzatore, oltre a raffrescare l’aria, può deumidificarla, filtrarla e riscaldarla in inverno, consentendo anche di impostare la temperatura desiderata.

I climatizzatori tradizionali con la tecnologia on/off lavorano a potenza erogata fissa, ovvero funzionano da subito alla massima potenza refrigerante fino al raggiungimento della temperatura impostata, per poi spegnersi. Queste continue accensioni comportano un notevole consumo energetico che ricade su costi in bolletta più elevati. Un climatizzatore inverter invece, è in grado di variare la potenza erogata in base al fabbisogno di freddo o caldo all’interno dei locali. In questo modo vengono eliminate le accensioni ripetute migliorando il comfort ambientale ed i consumi energetici.

Gli impianti geotermici sono l’ottima alternativa ai tradizionali impianti per la loro capacità di sfruttare il calore contenuto nel sottosuolo. Questo tipo di energia rinnovabile è disponibile tutto l’anno e non dipende dalle temperature esterne, di conseguenza si hanno costi di esercizio inferiori di circa il 40/60% rispetto ai sistemi di riscaldamento a caldaia a metano. Se abbinato ad un impianto fotovoltaico, l’abitazione può essere autosufficiente. Con un solo impianto geotermico si può sia riscaldare, raffrescare e produrre ACS per la propria abitazione, disponendo di una soluzione estremamente ecologica. In Italia si possono installare generalmente su tutto il territorio ma è sempre opportuno eseguire degli accertamenti preventivi di fattibilità tecnica.

Un impianto ibrido è composto solitamente da una caldaia a condesazione ed una pompa di calore. Con un solo impianto si può riscaldare, raffrescare e produrre ACS per la propria abitazione, risparmiando circa il 35% rispetto ad una caldaia tradizionale. È una soluzione ottima per le abitazioni di nuova realizzazione mentre per quelle già esistenti occorre fare una valutazione di fattibilità tecnica. Inoltre, va ricordato che tale tipo di impianto può accedere agli incentivi ed alle detrazioni statali, nonchè aumenta il valore commerciale dell’immobile.